Lo strato lipidico del film lacrimale.
Negli ultimi anni di studio del film lacrimale, è emersa l’importanza fisiologica dello strato lipidico, offrendo così una nuova connotazione alla sindrome da occhio secco. La reale struttura dello strato lipidico è ancora, in realtà, in fase di approfondimento, tuttavia è rappresentata da due strati di fosfolipidi disposti a polarità opposta denominata Bilayer fosfolipidico:
– una fase polare sottilissima (testa idrofila), è la struttura portante, costituita da fosfolipidi, che consentono ai lipidi non polari di interfacciarsi con lo strato acquoso sottostante, grazie alla loro posizione estremamente superficiale.
– una fase non polare (coda lipofila), più spessa, che ritarda l’evaporazione dell’acqua, costituita da grassi, trigliceridi, colesterolo, esteri del colesterolo, fosfolipidi ed acidi grassi.
La secrezione lipidica è prodotta dalle ghiandole di Meibomio, Zeiss e Moll, il suo spessore è di circa 0.1-0.2 microns e nonostante sia uno strato sottile, la sua integrità riveste importanza elevata, poiché ri-tarda l’evaporazione della fase acquosa sottostante e fornisce i lipidi grassi che mantengono bassa la tensione superficiale del film lacrimale.
Altra caratteristica della stabilità dello strato lipidi¬co è la formazione di una barriera idrofoba lungo il bordo palpebrale, impedendo la fuoriuscita delle lacrime, ma ancor più, mantiene l’idratazione della superficie oculare durante tutte le fasi del sonno.
L’importanza della stabilità del film lacrimale è un requisito importante se vogliamo proteggere gli occhi durante il porto di lenti a contatto ma diventa indispensabile per l’utilizzo di lenti per ortocheratologia.
Il doppio strato lipidico rappresenta la struttura base della membrana cellulare, alla quale si legano proteine, glicoproteine e steroli, tale struttura mantiene chimicamente una certa instabilità, favorendo una perdita di acqua; quindi spontaneamente forma un terzo tipo di aggregato lipidico, generando una sfera, detta liposoma.
I LIPOSOMI
I liposomi sono vescicole fosfolipidiche, contenenti un nucleo di soluzione acquosa.
Sono stati descritti per la prima volta dall’ematologo britannico Alec D Bangham nel 1961, durante le prove di laboratorio per la valutazione di un nuovo microscopio.
Attualmente impiegati nella farmacologia per il trasporto di farmaci, poiché un liposoma contiene all’in-terno una soluzione acquosa, in cui sono disciolti soluti idrofilici che non potrebbero venire altrimenti veicolati attraverso le membrane cellulari, che sono di fatto idrofobiche.
La figura mostra esattamente la struttura di un liposoma.
I liposomi hanno una struttura caratterizzata dalla presenza di uno o più doppi strati lipidici per lo più costituiti da molecole fosfolipiche. In pratica la fase polare è quella che rende la molecola idrofila, quindi affine all’acqua, mentre la fase non polare rende la molecola idrofobica.
Il liposoma pone la testa polare verso l’esterno e quella apolare verso l’interno, in questo modo riesce ad attrarre acqua verso la sua struttura, trattenendola ed impedendo la fuoriuscita di principi attivi o altre molecole.
Facile comprendere l’efficacia di una soluzione oftalmica ai liposomi:
– stabilizzazione dello strato acquoso
– bilanciamento fra le due fasi (polare e non polare)
– attrazione dell’acqua e mantenimento dello stato di bilanciamento idrico
– idratazione della superficie oculare
– mantenimento della struttura e del volume dello strato acquoso del film lacrimale.
La figura mostra come l’incompletezza strutturale dello strato lipidico, causa una rapida evaporazione dello strato acquoso, inducendo un circolo vizioso di stati infiammatori a catena.
Su tali forme iperemiche croniche, facilmente si instaurano colonie di batteri, dando origine a congiuntiviti e cheratiti recidivanti, che destabilizzano l’integrità della superficie oculare e il discomfort diviene protagonista.
Gli AMINOACIDI: LISINA, PROLINA, LEUCINA e GLICINA
Agiscono sull’integrità dell’epitelio corneo-congiuntivale, facendo di OPTOrelax A free una nuova, in¬dispensabile soluzione oftalmica per tutti i portatori di lenti a contatto ma anche tutti i soggetti con fastidi oculari causati da ipolacrimia. Nei casi di ortocheratologia raccomandiamo instillare due gocce di OPTOrelax A free, prima di inserire la lente a contatto, sulla superficie interna della lente stessa, in modo che il prodotto possa agire durante la notte, mantenendo l’idratazione durante tutte le fasi del sonno.
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Questi nuovi approcci scientifici dimostrano quanto sia importante assicurare una stabilizzazione ed integrità dello strato lipidico del film lacrimale nella sua duplice struttura e su questo aspetto, la ricerca OPTOx ha sviluppato OPTOrelax A free una nuova soluzione assolutamente priva di conservanti, grazie al sistema OSD (ophtalmic squeeze dispenser) in grado assicurare il miglior bilanciamento dello strato lipico del film lacrimale e capace quindi offrire la massima capacità di contenzione dello strato acquoso anche nelle sindromi da iperevaporazione.
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Favorisce la normalizzazione della sintomatologia infiammatoria, grazie al supporto delle VITAMINE ad azione antiossidante, unite all’azione specifica di riduzione degli stati flogistici, degli AMINOACIDI, migliorando la protezione delle strutture epiteliali della superficie oculare.
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È la prima soluzione oftalmica in grado di agire su tutti gli aspetti del circolo vizioso della Dry Eye Syndrome, sfruttando l’azione della componente lipidica dei LIPOSOMI, i quali, integrandosi con lo strato lipidico del film lacrimale, ricostituiscono e stabilizzano lo strato lipidico, riducendo l’evaporazione della componente acquosa.
Grazie all’azione riequilibrante dell’osmolarità del film lacrimale OPTOrelax A free è in grado di attenuare e normalizzare il circolo vizioso dell’Occhio secco, garantendo una vera e propria situazione di RELAX per gli occhi secchi.
Dr. Savaresi Claudio
Medico Oculista – Milano
Cristina Giordano